L’anticoagulato è un paziente “a rischio”: rischio di emorragie o trombosi se la terapia anticoagulante non è scrupolosamente controllata e osservata. Per questo alcune persone vivono la loro condizione di “anticoagulato” con paure ed angosce, creando talvolta disagi e preoccupazioni in famiglia.
Da questa necessità di conoscere e far conoscere i problemi che coinvolgono questi pazienti, con una corretta informazione e per aiutarli a migliorare la loro condizione di vita, nel 1987 a Padova vene costituita, grazie a un gruppo di Medici e paramedici, e di un gruppo di pazienti volontari, l’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati (A.I.P.A.) .
Furono tredici persone ad occuparsi della stesura dello Statuto dell’Associazione di volontariato. Il pomeriggio del 28 dicembre 1987 venne formalizzato l’atto costitutivo presso lo Studio del Notaio Dott. Remo Holler. Nel documento si esplicitava che l’A.I.P.A. è un’associazione senza scopo di lucro, che funziona grazie al volontariato e che è sostenuta dalle quote associative versate dai soci. Le attività ufficiali dell’A.I.P.A. iniziarono nel 1988.
Durante il primo Consiglio Direttivo, tenutosi il 28 gennaio, si decise di creare un logo, che diventasse il segno di riconoscimento dei Pazienti Anticoagulati. Il simbolo dell’Associazione divenne, quindi, la “mano con la goccia di sangue”, elaborato e curato dal Dott. Betti, un medico con la passione per la grafica.
Dal 1995, grazie ai medici dei Centri di sorveglianza aderenti alla Federazione Centri Sorveglianza Anticoagulati (FCSA), A.I.P.A. si diffonde su tutto il territorio nazionale.
La sezione A.I.P.A. di Bergamo venne costituita il 20 febbraio 1998, con lo scopo di operare nel territorio provinciale per favorire l’organizzazione e il miglioramento dei servizi e dell’assistenza socio sanitaria a favore dei pazienti anticoagulati e delle loro famiglie, supportare progetti di ricerca scientifica nell’ambito delle patologie tromboemboliche, rappresentare il paziente e i suoi diritti, portare a conoscenza delle autorità governative e delle Istituzioni sanitarie le problematiche dei pazienti anticoagulanti, collaborare con le Istituzioni locali e nazionali affinché lo status di paziente anticoagulato non sia un peso economico rilevante per la società.
Grazie alla collaborazione con il “Soroptimist International d’Italia Club Bergamo” è stato possibile pubblicare il “Vademecum per il paziente anticoagulato”, che, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, fornisce ai pazienti in trattamento con farmaci anticoagulanti orali informazioni riguardanti la propria terapia.